L'area in oggetto fu, in parte, esaminata nel corso del report effettuato durante il trascorso 2018. Dopo quella data, circa tre anni fa, ci fu un massiccio intervento di ripulitura all'interno della zona, sia pure in forma superficiale, cioè senza la rimozione di alcuno dei ruderi che interessavano e tuttora interessano la superficie di cui trattasi. L'intervento prese in esame anche un grande campo che inizia appena a monte dell'area in oggetto, per terminare assai più a nord, a ridosso di Via del Pescino.
Qui venne aperta una strada e furono piantati diversi picchetti. Il tutto, con ogni probabilità, in vista della ventilata costruzione di una grossa RSA, di cui, al momento, non si sa niente di preciso.
Sta di fatto che, dopo un po' di tempo ed il dispendio di una discreta quantità di risorse, tutto è stato abbandonato e la natura si è ripresa, con gli interessi, ciò che le era stato tolto. Adesso, siamo in presenza di qualcosa che sta a metà tra la giungla e la savana, e, nella zona in cui sono concentrati i ruderi nonché la grossa ciminiera che faceva parte del lontano "fornacione, ci sono anche consistenti pericoli, dovuti alla precaria stabilità dei ruderi stessi ed alla presenza di un pozzo non segnalato, pressoché invisibile, in mezzo alla giungla sopra indicata.
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